“Nella pittura moderna non si nota alcuna traccia di rispetto per
l’uomo Ma neppure per gli animali e per i fiori. Anche questi si demonizzano e divengono
magici.
Tale situazione si è venuta formando a poco a poco: lentamente si è consumato l’antico
patrimonio della tradizione umanista. Già nella prima metà del secolo si può notare
– proprio anche nelle grandi creazioni ritrattistiche – una demonizzazione dell’immagine
umana e, in questo caso, può essere che la trasparenza del fondo scuro davanti
al quale è collocata la figura (una volta essa veniva collocata invece davanti ad un
luminoso sfondo dorato) conferisca al ritratto di quest’epoca quella speciale interiorità
che non avevano i ritratti del secolo diciottesimo. A cominciare dal 1880 si diffonde
sempre più intorno all’uomo e dentro di esso il senso del Nulla e, all’inizio del secolo
ventesimo, si fanno strada orientamenti che non possono ne vogliono più raffigurare
un’immagine umana che non sia deformata.”
Non sembra uno scritto di Paolo Pugni?